Storia del Porto di Igoumenitsa
Anche se la regione della Thesprotia è abitata fin dai tempi preistorici, non ci sono reperti archeologici che confermino l’esistenza di insediamenti nell’attuale area di Igoumenitsa e del suo porto.
La posizione geografica della città, come porto, attirò l’interesse degli armatori. Così inserirono Igoumenitsa nei loro itinerari, facendo scalo due volte alla settimana.
Nel 1925, gli abitanti chiesero di collegare il porto con la città di Ioannina tramite una strada, e nel 1928 il governo decise di sviluppare il porto di Igoumenitsa. Con la Legge Obbligatoria n. 353 del 1936 fu istituita la Prefettura della Thesprotia con capoluogo Igoumenitsa. Il porto ottenne un piccolo molo frangiflutti e un magazzino per le merci.
La situazione rimase la stessa fino al 1950, quando fu deciso di collegare la Grecia e l’Italia con un servizio di traghetti sulla linea Patra – Igoumenitsa – Corfù – Brindisi. I lavori di sviluppo del porto furono completati nel 1960.
Fino al 1996, questo porto naturale, situato all’estremità della baia di Igoumenitsa, era delimitato da due moli, uno a nord e uno a sud. Il molo nord era lungo 100 metri e largo 30 metri. Qui attraccavano i traghetti della linea Grecia–Italia.
Il molo sud era lungo 100 metri e largo 125 metri e costituiva il molo principale del porto. Serviva sia i traghetti della linea Grecia–Italia sia le navi cisterna e mercantili che arrivavano al porto.
Tra i due moli si estendeva una banchina lunga circa 480 metri. Lungo la banchina attraccavano battelli giornalieri e navi da escursione che operavano sulla linea Corfù–Igoumenitsa, oltre a imbarcazioni turistiche e da pesca (soprattutto nella zona costiera nord).
Questo porto è oggi conosciuto come il “Vecchio Porto”, che serviva le linee interne e internazionali.